A fronte di una domanda di pesce in crescita e di un sovrasfruttamento delle risorse ittiche, il trend attuale e previsto per il futuro è un aumento dell'acquacoltura. Ricerche scientifiche e progetti innovativi di acquacoltura sostenibile dimostrano che investire in ricerca e sviluppo con partner affidabili, per ridurre l’impatto sulle risorse naturali, è la strada giusta.

Business Unit: Project & Innovation Management

Da un lato, c’è un mare in estrema sofferenza, in cui le risorse ittiche sono sovrasfruttate a livello internazionale, dall’altro lato, c’è la domanda di pesce in cotante crescita. Sostenere progetti innovativi significa partecipare anche a progetti di acquacoltura sostenibile, dimostrando che investire in ricerca e sviluppo per ridurre l’impatto sulle risorse naturali è la strada giusta. 

Tra i progetti di stat-up nel settore a fine millennio Malta Mariculture Limited  (MML), una società locale di Malta costituita tra investitori, Stirling Aquaculture (divisione commerciale dell’Istituto di acquacoltura, Università di Stirling) e la Commonwealth Development Corporation, a cui abbiamo aderito al termine delle sperimentazioni per portare sulla tavola degli italiani un prodotto di qualità.

Start-up: Malta Mariculture Ltd

Anni: 1993 – 1998

SPM: Stefano Arnoldi – Dott. Arch. Emilio Arnoldi

L’acquacultura

L’acquacoltura è la produzione di organismi acquatici, principalmente pesci, crostacei e molluschi ma anche alghe, in ambienti confinati e controllati dall’uomo. Si differenzia dalla pesca, attività in cui l’uomo si limita a prelevare dagli stock naturali i prodotti ittici e acquatici.

L’acquacoltura ha una storia che risale al 6.000 a.C. ed è oggi uno dei settori di produzione alimentare in più rapida crescita al mondo.

Poiché la ricerca di terreni supplementari per l’agricoltura e la pesca nei mari diventa più problematica, lo sviluppo dei processi di acquacoltura è una soluzione sempre più importante al fine di garantire che possiamo soddisfare la domanda alimentare di una popolazione mondiale in crescita.

La domanda globale di cibo dovrebbe aumentare del 50 percento entro il 2030 e raddoppiare entro il 2050.

L’acquacoltura mondiale ora produce il 50 percento di tutti i pesci destinati al consumo umano, rispetto al 9 percento del 1980.

La Sfida

Un impianto di gabbie galleggianti in mare aperto è una struttura che rimane ancorata al fondo, almeno per un periodo sufficientemente lungo da dover affrontare le variazioni stagionali delle condizioni del mare.

Questo aspetto non è affatto marginale, tanto che è nata una nuova generazione di gente di mare per l’acquacoltura, con approcci e tecniche di lavoro mai sperimentate prima.

L’evoluzione delle capacità di operare in mare ha visto le prime gabbie galleggianti da allevamento per pesci in Mediterraneo ubicate in Croazia e a Malta. 

MML nasce con il permesso di sviluppo rilasciato dalla PA nel 1993 per un sito in gabbie offshore nel Canale di Comino comprendenti strutture terrestri di supporto.

Gli studi sull’impianto sono stati condotti in collaborazione con l’Università di Sterling, che ha al suo interno l’Istituto di acquacoltura, il centro internazionale di acquacoltura più grande del suo genere al mondo.

La localizzazione nel canale di Camino, grazie ai molteplici studi fatti, hanno permesso col tempo di far crescere questa farm e mettere in produzione prodotti sani, controllati da biologi che ne garantivo una qualità superiore, e un sito di produzione a basso impatto ambientale.

La nostra sfida in acquacoltura era sperimentare questa soluzione per aumentare la produzione, bilanciando allo stesso tempo sostenibilità, benessere degli animali e questioni ambientali.

La fase finale delle sperimentazioni ed il lancio sul mercato della start-up imponeva il passaggio dalla fase del “come produrre” a quella della centralità delle relazioni con il mondo esterno, in particolare con il sistema delle regole e della distribuzione di un prodotto fresco deperibile.

I Vantaggi

La pesca e l’acquacoltura sostenibili hanno un effetto positivo sulle specie ittiche e sull’ambiente e portano anche reali benefici a noi persone.

Il rispetto delle quote ha permesso agli stock ittici di riprodursi (in questo caso, di catturare solo una determinata quantità di pesci destinata alla commercializzazione, che solo una gestione attiva delle zone di pesca e l’osservazione costante degli stock ittici contribuisce a ottenere questi risultati

Non si catturano pesci troppo giovani, grazie al rispetto, durante la pesca, delle norme sulle taglie minime consentite

Si pone attenzione agli effetti della pesca sugli habitat dei pesci e di altre specie marine

Ridurre le catture non intenzionali di pesci e di altri animali marini, impigliati nelle reti o presi sugli ami in modo accidentale

Protezione dell’ambiente naturale e conservazione della biodiversità

Monitoraggio del processo produttivo e delle qualità organolettiche

Prevenzione della pesca illegale, che in parte viene praticata ancora con metodi estremamente dannosi e impatti devastanti sull’ambiente

La conservazione dell’habitat marino e di stock stabili porta anche a condizioni di vita e nutrizione stabili per milioni di pescatori e di altre persone, la cui vita dipende dalla trasformazione e dalle vendita di prodotti ittici

Nel caso dell’allevamento, un controllo rafforzato sull’impiego di sostanze chimiche, antibiotici e ormoni, nonché il controllo dell’impatto sull’ambiente marino circostante limitando i rilasci o il danneggiamento.

La centralità del mercato e la qualità

La ricerca ha quindi aiutato a migliorare i metodi e la tecnologia dell’acquacoltura e affinare meccanismi di import-export, quando Malta non era ancora nell’Unione Europea, portando sulle tavole degli italiani tutto lo stock nativo dalla produzione scientifica per riavviare un nuovo ciclo produttivo.

Verso la fine degli anni novanta la maggiore offerta delle produzioni ittiche di specie marine in acquacoltura ha iniziato a manifestare il suo interesse, seppur il mercato non era attrezzato e maturo per offrire con continuità un prodotto con caratteristiche standardizzate ad un pubblico sempre più ampio, abituato a contrattazioni quotidiane, settimanali e non già periodiche.

Si è trattato, quindi, di una vera rivoluzione che ha reso disponibili a tutti prodotti precedentemente elitari, con vincoli di qualità, tempo e a costi certi e garantiti.

L’entrata nella GDO tra i grandi distributori di prodotti di acquacoltura ha chiuso il processo di sviluppo della start-up, condividendo protocolli, produzioni, standard di qualità e modelli di controllo affidabili per tutte le filiere e una crescente attenzione per gli obblighi relativi al rispetto delle norme di sicurezza e di etichettatura e ha generato la competizione sul piano del controllo della filiera e della qualità.

Da qui sono nate, pertanto, una serie di nuove strategie per il marketing e per la promozione, ma anche i processi di logistica per il pesce fresco, in cui è determinante è la collaborazione dei servizi doganali e dei trasportatori. 

Il lead time (tempi di consegna) era un fattore critico da tenere “a qualsiasi costo”, considerato che era necessario attraversare il mare, eseguire i controlli doganali e sanitari, risalire e distribuire entro le 24 ore.

Dall’esperienza MML abbiamo supportato altre aziende nella filiera ittica, dall’Eritrea ad altre nazioni, in particolare nella gestione della catena del fresco e surgelato e della logistica per entrare nel mercato ittico italiano.

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