Portare il progetto al livello necessario per la sua presentazione ed ottenimento del finanziamento necessario, analizzando i rischi e individuando le criticità, apportare il sapere di esperti restauratori perchè tutto fosse pronto per la data obiettivo, limitando gli imprevisti. Questo era l'obiettivo assegnato quando abbiamo deciso di donare all'Ufficio Tecnico del Comune di Erba il progetto di restauro.

Business Unit: Project & Design Management

Coordinamento di architetti e restauratori, per garantire la massima competenza in ogni ambito dell’intervento. La progettazione dei restauri avviene sulla base della ricerca d’archivio, di un’attenta osservazione e conoscenza delle caratteristiche materiche e strutturali, accompagnata, da rilievo laser e da indagini diagnostiche. Il risultato di questo studio preliminare ed in particolare delle informazioni sull’uso nel tempo dell’edificio, ha permesso la fondamentale base di partenza per il riuso dell’edificio, le esigenze di tutela della competente Soprintendenza e l’ottenimento del Frisl, finanziamento messo a disposizione dalla Regione Lombardia.

Proponente: Business Association Center

Anno: 1997-1998

SPM: Dott. Arch. Emilio Arnoldi – Partner: Dott. Arch. Stefano Arnoldi (Assistente Project Manager) / altri membri fondatori del B.A.C. / Progetto a cura guidato dal Professor Formica

Villa Candiani

Villa Candiani venne costruita tra il 1880 ed il 1890 dall’architetto Broggi per la famiglia Candiani; essa rimase di loro proprietà fino al 1934, quando venne ceduta al comune di Erba che vi stabilì la sede municipale fino al 1971. 

La villa sorge lungo la vecchia via provinciale Lecco – Como, immersa all’interno di un giardino a terrazze che sale verso la cresta della collina.

L’edificio, in forme neo-romaniche, è costituito da due corpi di fabbrica.

Il primo, una sorta di baluardo inferiore in muratura, addossato al declivio del colle, era adibito a limonaia e ospitava i locali di servizio.

Sul corpo di fabbrica inferiore, sopra il quale si apre una terrazza, poggia la seconda struttura del complesso architettonico, la villa vera e propria, sviluppata su tre livelli, in muratura di laterizio con pianta poligonale irregolare.

I prospetti sono caratterizzati dall’impiego del cotto lombardo, nel colore chiaro e scuro che decora le superfici conferendo lo stile neoromanico alla villa, proveniente dalla fornace che apparteneva ai proprietari della villa.

Il progetto

Il rilievo di un edificio non consiste solo nel suo ridisegno su carta. Lo studio della struttura rilevata consente di individuare l’origine di eventuali dissesti statici e la lettura morfologica permette la ricostruzione dell’evoluzione storica.

La conoscenza delle condizioni di un bene è il primo passo per la calibrazione e programmazione dell’intervento, per l’esecuzione di una perizia o per la stima del valore. Il rilievo del degrado costituisce una ‘fotografia’ che riassume visivamente lo stato di fatto dell’edificio. Si esegue tramite l’attenta osservazione del fenomeno e la ricerca delle cause che lo provocano, utilizzando, se necessario, prove diagnostiche.

I risultati sono poi stati concretizzati in Tavole del Degrado e donate al Comune di Erba.

Il finanziamento ottenuto permise il parziale restauro ed essendo nella disponibilità del Comune che vi collocò alcuni uffici, tra cui quello dedicato all’urbanistica ed edilizia privata.

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