Un nuovo progetto di quartiere per Mantova, collocato a sud-est della città di Mantova, di fronte al nuovo ingresso dell’Ospedale “Carlo Poma”: un’area che grazie a questa realizzazione ed alle sue infrastrutture, potrà integrarsi in forma estremamente naturale con il tessuto urbano e con il territorio circostante, quale ideale continua- zione del “percorso del Principe” oltre il gonzaghesco Palazzo Te. Un insieme di edifici concepiti secondo i principi dell’eco-sostenibilità, nei quali il verde è parte integrante dell’architettura, inserita nell’habitat naturale e agricolo che circonda la città.

Business Unit: Project & Real Estate Management

Al fianco dell’investitore con l’obiettivo di assisterlo nel controllo totale dell’investimento nel suo ciclo di vita, per tutelarne gli interessi, gestendo e mitigando i rischi che ciascun investimento, in misura diversa, troverà comunque lungo la sua strada. 

Questi gli obiettivi assegnati nel Project Charter all’avvio progetto Città Verde

  1. Due Diligence riservata agli investitori per procedere ala decisione di acquisire proprietà, progetti di livello preliminare e definitivo
  2. consegnare al Responsabile Area Finanziaria i documenti necessari alla emissione degli strumenti finanziari per l’informazione e tutela degli investitori, ovvero creare la disponibilità delle risorse liquide necessarie allo sviluppo del progetto
  3. supportare il Responsabile dell’Investimento dell’Area Tecnica nelle proprie attività
  4. applicazione disciplinare edilizialogica

Committente: informazione riservata

Anno: 2015-2016

SPM: Dott. Arch. Stefano Arnoldi – Partner: Dott. Arch. Emilio Arnoldi (Rapporti Esterni) / Ing. Giorgio Pedrazzi (analisi e verifica progetti)

Il Progetto

Il progetto sviluppa una parte dell’area compresa nel piano attuativo “PA 3.6 Comparto Te Brunetti-Nuovo Ospedale” nella specifica attuazione del suo stralcio “PA 3.6 Stralcio nuovo Ospedale” come da approvazione D.C.C. 11.26 del 23-03-2009.

Il progetto elaborato nel piano attuativo, che interessa un’area della città nel settore sud- est, di fronte all’ingresso del nuovo ospedale civile C. Poma, mira alla riqualificazione edilizia, urbanistica ed ambientale dell’intero ambito territoriale, rafforzando gli elementi di connessione con la città attraverso il potenziamento della viabilità esistente di collegamento con le principali arterie urbane con la costruzione di due rotatorie, quella posta tra via Nenni e via Albertoni e di via Paiolo, con la sistemazione del tratto di via Paiolo prospiciente l’ospedale e con una nuova viabilità di penetrazione e distribuzione all’interno dello stralcio.

Altro obiettivo del piano è quello di integrare l’ospedale “C. Poma” con i sistemi urbani che lo circondano attraverso la realizzazione di una serie d’infrastrutture quali il parcheggio interrato e a raso di fronte all’ingresso dell’ospedale, l’area terziaria di servizio ed integrazione alle attività dell’ospedale con ambulatori medici, l’area commerciale specializzata nel settore medicale. Attività che per la loro collocazione, oltre a servire il nuovo complesso di progetto integrano i sistemi d’accessibilità e sosta esistenti ed in generale i servizi agli utenti dell’ospedale. Anche la costruzione dei nuovi edifici con destinazione direzionale, commerciale da realizzare di fronte all’area d’ingresso dell’ospedale assecondano l’ipotesi di integrare lo stesso con i sistemi urbani esistenti.

L’area destinata ad ospitare i servizi ad integrazione delle esistenti funzioni che si svolgono nell’ospedale comprendono oltre ad attività commerciali e terziarie, anche attività ricettive, un albergo e alloggi per gli studenti universitari che frequentano i corsi di laurea all’interno dell’ospedale ed una residenza sanitaria assistita per anziani.

Strutture progettate con l’obbiettivo di articolare la proposta edilizia attraverso un insieme variato di funzioni e quindi di tipologie edilizie.

L’intero stralcio occupa una superficie complessiva di mq 108.935,00 

L’ambito residenziale del comparto è caratterizzato da un articolato sistema spaziale, dove la gerarchia dei luoghi pubblici si confronta con la varietà delle soluzione tipologiche degli edifici. 

L’articolazione delle tipologie si rivolge ad un mix sociale di famiglie, single, anziani, giovani coppie che appieno risponde alle contemporanee richieste abitative che trovano un’ulteriore risposta di qualità in tutte quelle funzioni integrative alla residenza, destinate ai servizi alla persona (anziani, giovani, terziario con vocazione medicale), che completano l’offerta insediativa del nuovo intervento.

L’impostazione iniziale dell’insieme è stata valutata con l’obbiettivo di ridurre l’impatto ambientale.

Si sono analizzati i caratteri del territorio circostante e la loro tessitura: campi, siepi e filari alberati come elementi fondamentali del repertorio del paesaggio e si sono riproposti nell’ambito di progetto. 

Dando lettura e spazio, all’interno del progetto, agli elementi che caratterizzano il luogo, si è perseguita un’ottica di promozione e valorizzazione del territorio andando a costituire spazi pubblici e fruibili di qualità, in connessione visiva e formale con il contesto naturale circostante con l’ambizione di ricostituire il necessario equilibrio tra i contesti ambientali e i sistemi insediativi. 

In oltre si è posta particolare attenzione all’inserimento degli edifici nel contesto, orientati in modo tale da massimizzare il guadagno solare. 

Gli edifici progettati raggiungono la classe energetica A con valori molto bassi di energia primaria di progetto. 

Un importante riduzione del fabbisogno energetico è stato dato anche dall’inserimento di serre bioclimatiche, elementi in vetro, anche aggettanti ed estensioni dei terrazzi, in grado di massimizzare durante le giornate invernali la captazione di energia solare. 

Oltre alla presenza dei tetti verdi gli edifici sono realizzati con materiali sostenibili, l’acqua piovana viene riciclata per irrigare i giardini ed attivare un sistema di vasche che disegnano nella piazza principale dell’intervento il sedime del canale esistente, che per ragioni idrauliche, viene coperto. 

Vista degli attici con i terrazzi e le serre bioclimatiche 

In oltre, per tali ragioni, si sono assunti i requisiti di sostenibilità e qualità delle trasformazioni come principi guida, e come generatori di un intervento che vuole porsi in continuità con il contesto ambientale di riferimento. 

Questi i temi con i quali il progetto da subito si confronta con l’intenzione che diventi ma una “addizione di valore” che sappia dialogare sia con il territorio ed i contesti ambientali che con la città. 

Tutto il tessuto residenziale è concepito come una città storica pedonalizzata. Gli accessi carrabili principali avvengono dalla rotonda di via Nenni per mezzo di una contro strada alla strada principale di lottizzazione che conduce direttamente alle autorimesse interrate. 

L’attività carrabile dei residenti è posta al piano interrato in due autorimesse autonome raggiungili da due distinte rampe d’accesso. L’obbiettivo del progetto mira alla suddivisione tra i percorsi carrabili e quelli pedonali in modo tale da evitare interferenze tra i percorsi d’accesso alle singole autorimesse ed i percorsi pedonali e ciclabili dell’intera area di progetto. 

La vita residenziale di conseguenza, è immersa in una zona completamente pedonale essendo posta sul piano di copertura dei parcheggi interrati, attorno al quale si sviluppa un anello viario per la circolazione carrabile di quartiere e per i mezzi di soccorso. 

Il progetto riesce a ridurre notevolmente la dimensione del sedime stradale a favore degli spazi a verde e pedonali attraverso una rigorosa razionalizzazione delle zone carrabili, messe direttamente in rapporto con le varie attività sociali e residenziali per mezzo della rete delle risalite pedonali, di cui i parcheggi interrati sono dotati. 

I temi progettuali sono stati approfonditi a partire da una corretta esposizione dei fabbricati in modo da garantire condizioni ottimali di illuminazione e aerazione. Quindi, per offrire alle singole unità residenziali la massima esposizione all’illuminazione naturale, gran parte degli alloggi sono concepiti con una doppia esposizione in direzione est-ovest e, quando possibile, anche comprensiva dell’affaccio a sud, ottenendo in questo modo un’esposizione solare di 180 gradi. 

Per quanto possibile, nelle residenze, è stata evitata l’esposizione a nord. Negli alloggi, la doppia esposizione, ottenuta rigorosamente con affacci contrapposti (non angolari) secondo la direttrice est-ovest, risponde al principio di un corretta aerazione dell’alloggio, in quanto permette il riscontro d’aria, favorendo, in questo modo, una controllata gestione delle risorse energetiche all’interno di ogni unità abitativa che può disporre di locali caldi d’inverno e freschi in estate, riducendo gli sprechi dovuti alla eccessiva attività di refrigerazione e/o riscaldamento. 

Per quanto possibile, ogni alloggio è fornito di spazi esterni, quali giardini, logge, terrazze, giardini pensili e tetti giardino, concepiti come estensione all’aperto dei luoghi domestici per rafforzare il rapporto tra spazi interni alla residenza e gli spazi aperti o naturali esterni. In questo modo si vuole evitare la “reclusione della vita domestica all’interno dell’alloggio”. Estendendo la vivibilità degli spazi domestici all’aperto, si favorisce l’esercizio di attività che contribuiscono al raggiungimento di una maggiore qualità della vita, quali ad esempio i giochi all’aperto, le attività motorie e ginniche, i pranzi all’aperto, ecc. 

Il verde pubblico, inserendosi tra gli spazi scoperti dei fabbricati, va ad integrare quello privato dei giardini, anche pensili degli alloggi, in modo da rafforzare il legame e la presenza della natura. La qualità del rapporto tra esterno e interno viene garantito attraverso un’attenta progettazione dei luoghi esterni comuni, definendo una gamma di situazioni che replicano ciò che accadeva ed in parte ancora accade in brani di “tessuto della città storica”. 

Gli spazi per la socializzazione rafforzano l’utilizzo pedonale degli spazi aperti, completamente precluso ai mezzi carrabili. L’alternanza degli spazi per la vita collettiva con quelli destinati ad ospitare i giardini pubblici, permette agli alloggi, nel caso in cui siano a doppio affaccio, di contemplare contestualmente una vista sia sulla natura che sulla piazza e/o sulla corte. Nella corte a verde principale è collocata una piscina ad uso condominiale, con un ampio solarium pavimentato a doghe di legno.